Ancora Emilia Romagna, ancora terremoto, ancora paura. Dopo la violenta scossa di questa notte che ha provocato la morte di sei persone e il ferimento di altre cinquanta, l’Emilia torna a tremare alle 15.18 con un terremoto di magnitudo 5.1 Richter. Anche questa volta l’epicentro è in provincia di Ferrara, a una profondità di appena 4.7 Km. A questa scossa ne è+ seguita una di magnitudo 4.1 appena tre minuti dopo.
La nuova scossa ha rischiato di fare una vittima fra i soccorritori, un vigile del fuoco impegnato nelle operazioni di soccorso è stato colpito alla testa da una tegola, le sue condizioni, che apparivano gravi all’inizio sono fortunatamente migliorate. Intanto è iniziata l’evacuazione dell’ospedale di Finale Emilia.
La Torre dell’Orologio, già gravemente lesionata nella notte è precipitata totalmente, uno dei monumenti di Finale Emilia (denominata Torre dei Modenesi) con la seconda scossa ora non esiste più. Come a Sant’Agostino, altro comune gravemente colpito dove il municipio continua a perder pezzi (ed è completamente inagibile) e dove con la nuova scossa si è aperta una enorme voragine.
Tremila sono le persone sfollate, di cui circa 2.500 in provincia di Modena e il resto in provincia di Ferrara. Sono già stati allestiti centri di prima accoglienza: pronti quelli di Camposanto e Medolla, entro sera saranno operativi centri anche a Finale Emilia, San Felice e Mirandola. A peggiorare la situazione una forte ondata di maltempo, attesa sul nord Italia nell’immediatezza delle prossime ore e che sconsiglia l’uso di tende. Motivo che sta portando alla individuazione di strutture comunali e alberghi considerati sicuri. Evacuati anche i 500 detenuti del carcere di Ferrara.
A Ferrara danneggiato il castello estense, simbolo della città. Una statua all’interno della chiesa di San Giovanni in Persiceto è crollata sul pavimento e crepe hanno causato l’inagibilità alla chiesa di Caselle di Crevalcore. “Mille anni di storia se ne vanno così” dice il sindaco di Finale Emilia, Fernando Ferioli. Il centro storico della cittadina di 4mila persone è stato completamente devastato dal terremoto.
In provincia di Parma, nelle campagne si sono verificati crolli negli edifici rurali con case, stalle, fienili, macchinari e serre lesionati. Sono state danneggiate da 400 a 500mila forme di Grana e di Parmigiano per un totale di circa cento milioni di euro di danno.
A Mirandola nell’azienda Pradella e in altre due aziende di San Felice sul Panaro nel modenese, comunica la Coldiretti, è crollato il tetto dell’allevamento di maiali, con diversi animali rimasti intrappolati sotto le macerie, mentre nella zona tra San Felice e Medolla è crollato il tetto di un allevamento di mucche.
Il Governo martedì dichiara lo Stato di Emergenza richiesto dal governatore emiliano Errani.
Anche in sette comuni lombardi sono stati registrati danni a edifici pubblici e privati. Si tratta di Moglia, Sermide, Felonica, San Giacomo delle Segnate, San Giovanni del Dosso, Poggio Rusco e Quistello.
Luigi AseroVideo: soccorsi a Finale Emilia